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Toccare l'inferno per apprezzare il paradiso!

Spesso mi chiedono cosa si prova a ricevere una diagnosi infausta durante la gravidanza.
Non è semplice spiegarlo a parole.
Ora,a mente lucida,guardando Ginevra,sembra come se quel periodo non ci fosse mai stato o meglio,lo ricordo come un tempo indefinito in cui non mi rivedo cosciente di quello che facevo o pensavo.
Ma partiamo dal principio.
Quando i primi dubbi sono sorti la prima reazione è stata quella di piangere.
Tutti mi dicevano che era presto per arrivare alle lacrime così facilmente ma dovete sapere che non era un bel periodo per me.
Mia mamma era ricoverata da 2 settimane,era in isolamento per una brutta infezione e io non potevo vederla anche se lei si affacciava dalla finestra del primo piano e io sotto con Francesco per poterle parlare anche solo 5 minuti.
Ricordo che proprio in questo modo le dissi che le gambine di Ginevra non crescevano ed ero preoccupata e lei cercava di rassicurarmi.
La visita di controllo era stata anticipata,avevo due settimane per far si che quelle gambe crescesserò,facevo ricerche su internet,ero anche arrivata a contattare il Ginecologo che aveva fatto nascere Francy un anno prima per avere una qualche rassicurazione.
In questo periodo avevo già trovato la parola Acondroplasia,forse un sesto senso da mamma,io ero convinta fosse quello il "problema" tanto che mi ero già iniziata a documentare in merito.
Passano i giorni e arriva la mattina dell'ecografia.
In quel corridoio pensavo:"Adesso entro,ci si fa una risata e mi dicono che in queste due settimane il femore ha recuperato!!".
Invece no,il femore era sempre li..misurazione anche gli arti superiori e la testa.
Quel giorno abbiamo sentito per la prima volta la parola Acondroplasia pronunciata da un medico.
Pochi giorni dopo alle 7 di mattina eravamo su un treno,direzione Milano....un ecografia di secondo livello da specialisti.
ACONDROPLASIA AL 99%!!!!
Ero alla ventinovesima settimana.
Mia figlia era malata.
La mia bambina non stava bene.
Com'era la mia bambina?
Eh si perché ogni mamma dal test positivo si immagina sua figlio,cosa che anche io avevo fatto,ma quell'immagine era sbiadita ora.
Ci proposero un amniocentesi tardiva e la possibilità che rifiutai,dovevo tornare subito a Udine da Francesco e il viaggio subito dopo un amniocentesi avrebbe messo in pericolo Ginevra,non sapevo che pochi giorni dopo io stessa l'avrei messa in pericolo!!
Eh si...perché dopo la consulenza prenatale un idea che non mi avrebbe mai rappresentato fino a quel momento si era inculcata in noi.
Interrompere la gravidanza all'estero ci sembrava la scelta giusta da prendere.
Oggi col senno di poi mi rendo conto che nel mio cuore sapevo che non avrei portato a termine questa cosa,lei era Ginevra...mia figlia!
In quei momenti però la lucidità è una cosa che pochi hanno è così il viaggio verso la Slovenia.
Pioveva.
Un eco in 3d.
Il suo viso.
Ciao Slovenia,Ginevra viene con me!
Nascerà.
Perfetta nella sua imperfezione.
Quel viaggio di ritorno è stato la rinascita,come la via d'uscita da quel tunnel buio,la luce era vicina e noi stavamo correndo proprio in quella direzione.
Prendiamo appuntamento per le prossime eco e attendiamo la nascita.
Fremevo nel conoscerla.
La volevo tra le mie braccia per chiederle scusa di tutte le mie fragilità.
È nata il 18 giugno 2015.
Perfetta.
Bellissima.
Questo è quello che ho provato,abbiamo toccato l'inferno e proprio grazie a Ginevra siamo tornati in paradiso.

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